blog di Giovanni Perri

La biancheria di carta
la pioggia di carta e nella carta un cielo che scende 
millimetri di parole a cadere 
mi vesto con poco guardare 

Altri che rassicurano
quelli per cui l'amore comunque
prima dei piedi prima delle mani
prima ancora del tempo se tempo è questo giro di albe nel vetro

demolire gli inverni
anche se rovi e declivi e ronde e ancora piogge a battersi
dicevo: allenati come a una gara:
tira i muscoli del sorriso

tienimi dove cade la parola
nel fuoco improvviso tra i cardini d'aria agli incroci
dove si forma il tempo
se tempo è questa porta dopo l'acqua

eccoti al quarto sorriso
al terzo rimpianto
alla seconda carta da parati,
eccoti dentro un vaso appena rotto nella prima versione di un pianto

la portarono fuori
l'acqua saliva alla gola
entrava nelle parole

le diedi il mio giardino inutile
un abbraccio di foglie di carta

gli manca il moto vedi a questo fiume, gli manca, dici, la sua fluvialità:
così piangere e piovere hanno identico nome e tu sai cos'è il tempo

 

Potrei iniziare dalla storia se la storia avesse inizi 
e un inizio coincidesse per davvero in un punto, 
ma appena un passo di argomenti mi dilata gli attimi 

Oggi sono morto undici volte
undici linee orizzontali sulla fronte
coni quadrati cubi
persino rettangoli 
persino grappoli d'aria incolore