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blog di Franco Pucci

Apogeo

Che ci faccio io, qui?
 
[la sensazione di essere sceso
a una fermata sbagliata,
mentre il treno si allontana,
mi coglie bagagli in mano]
 
Luna zingara che disconosci
e nascondi l’altra faccia,

Lische di pesce, in un affresco

Stretto nella mano
il coltello è balenio
una lama di sole
 
            nella calle,
            le nasse stese
 
nei gesti antichi

16.Non eri un peso

Eri leggero
quando spingevo 
nella carrozzina
i tuoi cinquant’anni
lungo le corsie. 
 
Non eri un peso 
quando ti aggrappavi 
alle mie spalle 
e scordavi il letto 

Quattro braccia di mare

Attesa dietro la porta
la vita
è nell’altra stanza.
 
            dove ho messo
            le chiavi?
 
-conosco queste mura-

Altri la chiamano

Non sono poeta.
Scrivo.
Altri mi chiamano,
hanno chiamato. 
 
            non ho scelto
            il mio nome
 

Overbooking

Franktruffaut.jpg
quando verrà l’ora
se l’assenza sarà vento
nelle tue mani
e piombo i tuoi piedi
 
            non sarà facile
           partire insieme

Frattaglie, mie

sono frattaglie /quelle che scrivo
stracci di carne /quand’ero vivo
rimasti sul desco /del ristorante
di vita trascorsa /senza badante
 
scrivi m’han detto /che ti fa bene

Solitudine, sottovoce

piccolonaviglio.jpg
È gelida paura
che sale dal ventre,
si aggrappa allo sterno
e bussa al cuore
poi,
precipita nell’anima.
 
            “c’era una volta

Se il piatto piange, la sporta non ride

Amara ironia che m’assale alla finestra
quando vedo passeggiare avvinghiati
sprezzanti maestri e deliranti parolai
giullari stentorei di farisaiche panacee,
mezzi pugni chiusi seguaci di Popper.
 

Piramidelirio

piramyd2.jpg
[nel sottosopra di foglie arrugginite
crocchianti come chiacchiere di carnevale
stagioni pazienti, ingegnose formiche,
hanno impilato grigie pietre vulcaniche]
 
Riposo.
Lo sguardo attraversa il sudario,
occhi atterriti rincorrono fiammelle 

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