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blog di Franca Figliolini

Una favola di draghi e falene

 *
come quando all'alba la luce
disegna lentamente le cose
scoprendone i confini intatti
 
*
così adesso volgiamo lo sguardo,
incliniamolo lungo le linee di minor resistenza,
fin là dove si illumina,
creando immagini dalle ali translucide

Semper amo

 amore liquido, lucente amore
d'acqua
che coli in rigagnoli,
 
fonte inesausta bellissima,
colma ciò che è concavo,
risplendi
 
e canta
là dove è dato cantare
a chi, e quando
 
 

Parole semplici (auguri a tutti!)

La Passione

 Ha solo fiato nelle mani. Una bava luminescente le cola dall'angolo della bocca, gelando subito al freddo intenso dell'inverno polacco.

Nuda, in piedi, i capelli rasati, il corpo piagato, piegato dalla dissenteria e dalla fame.

Ombra, larva: trema, la donna calva. Trema.

Antonio Machado - La Saeta

 

¿ Quién me presta una escalera
para subir al madero,
para quitarle los clavos
a Jesús el Nazareno?

Saeta popular Leggi tutto »

Tre quartine (variazioni su tema classico)

Quando un imprevisto scuro di nuvole
frastaglia il noto orizzonte di colli
riverberando tagli di luce
sul verde nuovo dei platani,
 
allora, lungo la linea dello sguardo
appare l'evidenza della distanza,
una ripida forra erosa dal tempo,
intricata di sono e sarei.
 

Roma

i pini piegati dall'azzurro
hanno radici che spaccano le strade
poi svettano su travertino e tufo
incorniciando
l'essenza del tempo
 
è il fragore della luce
che assorda
salendo
su dalle piante dei piedi
 
 

Lei scrive, benedetta donna

«Chi mi capisce, è bravo», scherza lei,
ma mica tanto, con quel guizzo nello sguardo
che accende a volte,
ma solo a volte, quando c'è qualcosa che vuol dire
ma non veramente, non davvero
se capite ciò che intendo.
 
eppure la sua storia è una storia comune,

Né un segno, né un palpito

*
s'affaccia alla ferrea fascinazione del cielo,
cupa memoria della luce.
osserva la rinascita delle finestre,
l'aprirsi.
 
*
lo sguardo scivola
travasando senso dalle pupille,
ricomponendo ciò che è disfatto:
quotidiano atto d'amore

Viorica

 Viorica lavora ai margini del parco alla periferia della città. Poco distante ci sono i bambini che giocano, sente le loro voci, le risate, i richiami delle mamme.

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