blog di erremmeccì

Pozza di nuvole in una conca
volo s’alza d’uccelli dalle zolle

 

preferivo
a vent’anni

Attimi oscuri
quando la notte dilaga
densa fra le palpebre
e gli spiragli di luna

 

forme inquiete vagano

 

Spalliera di foglie contro il vento
bacche azzurre
a tramare la memoria

orme incise fra le pietre
di strade

Dipingere le nuvole a parole
non è certo
come inalarle nel profondo,
dentro un meriggio d’avanzato autunno

 

Un riflesso d’oro vecchio sull’acqua
può riavviare pulsazioni
agonizzanti

 

...

 

corre

nell’intervallo fra le maree

il vento

 

Contare le ore
contare ogni goccia
di attesa
che ci separava dalla tangibilità
di una gioia, di un sogno

 

Le giornate d’ottobre
piene di vento
con sé recano immagini
mischiate all’urlo del mare        

Mai perdere il contatto
-già nere forme danzano
e un urlo flebile trabocca-

 

no

 

Voli d’aquile
di oche migranti
mi affollano il cuore
agguati di ghepardi fra le erbe,
immobili in un attimo torrido,