blog di erremmeccì

 
Accendiamo di nuovo le luci
al crepuscolo, presto
sempre più presto
 
questo dolce finire mi prende
alla gola

Allucinazione d’ un attimo di là da venire
la nostalgia della ruga lasciata
dal tuo corpo assopito nella calura

 
 
 
 
Non c’è davvero da chiedere
di più alla vita
quando il tuo cane dorme

 
 
Quali relitti salveremo
dalla deriva dei nostri intenti
mancati, prosciugati di vita
già nella prospettiva strabica

 
Sospese come a un filo
le navi
all’incrocio dei mari
e di folate improvvise
parlano lingue scevre di parole

… ma poi per questo si dovrebbe
imparare a vivere
per il profilo netto del gabbiano
che s’è posato l’altro ieri sera

Pensava a lui l’altra notte
[a chi
a cosa mai
dovrebbe pensare
una testa senza sonno
se non a schegge lucide
e taglienti del passato]

…
e perché non dovrei godermi
la fettina succosa di luna
apparecchiata
sul cupo velluto
di un cielo di giugno
 

Ti comprendo
sai ti comprendo
 
e quelle altre ragioni
pure capisco
[una condanna
è a volte
capire