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blog di Bruno Amore

Anelli inossidabili

Fugge di tra le pagine stantie
del mio libro
uno sciame d'occhi volanti
(quasi un quadro di Folon)
arrossati per la faticosa lettura
di arrugginiti versi, intorno ad una
immobile esistenza.
Cercano ali bianche d'un volo leggero che
plani sulle ormai placide acque della senescenza

Fisionomia dell'ombra


Nell'ombra stesa a terra
del mio corpo nudo
si può leggere fanciullezza
la luce stampa solo la forma
una sagoma senza tempo
la fisionomia d'un burattino, un automa.
Così che ricostruirla a piacere
è moto della fantasia e bisogno
dell'anima che vuole esprimere

Fiori sulla morte

Quando ci nasceranno fiori
semmai sarà negli stessi luoghi
da quel fango ormai rinsecchito
certo fragili papaveri rosso sangue
vivido come uno zampillo di ferita
a testimoniare ch'è tutto passato
diranno rassegnati alla nuova vita
che la terra amata è alle volte amara

Un mondo, per converso


Tesi i labirinti
ai quattro venti
ascolto in religiosa quiete
lo scorrere del giorno e
a notte, ammiro
il luccichio di stelle.
Rapida qualche cometa
segna il cielo
la seguo un momento
la perdo come tutto in fondo, temo.
Non ho più voglia o tempo
per accese battaglie umane

Morir di vento


Entrava fragorosa
con tutto il suo profumo
la burrasca a mare
dalla mia finestra.
Quasi a riprendersi
il pesce ancora vivo
che dal tavolo occhieggiava
mentre la vita gli scappava via.
Con occhi nell'azzurro umidiccio
miravo stracci di nuvole imbalsamate
barche bianche ormeggiate in cielo

"Matre terra"

Quando levi la mano
quando più non ti trattieni
per le troppe ferite che hai subito
sei impietosa e tutto con te trascini.
Quasi volessi un lavacro comminare
alla roba, all'orgoglioso scempio praticato
e non appagata ancora, infierisci fin sull'ossa
di quanti incoscientemente, danno t'hanno arrecato.

Autunnale

Al mattino, in questa stagione
la nebbia fa la corte alle colline
indugia negli impluvi infrascati
sale lentamente i clivi dissodati.
Pare che smemorate fate passate
abbiano perduto il lor tenue manto
non lo ritroveranno neppur domani
a breve il phoibos avrà tutto evaporato.

Una mancanza


Non ho visi grinzi
stampati nella mente, né
voci roche o stridule di vecchi
mi mancano pure quelle note
che molti hanno sentito nelle fole.
Non focolare al quale stare stretti
quando la sera l'ora giusta aspetti
per raggiungere il tepore delle coltri
per affidarsi a Morfeo ed ai suoi sogni.

Nostalgia di voli


È ora più povero il mattino, dacché
sono volati a Sud senza riguardi
ho temuto, sulle prime, l'otalgia
e poi, mestamente: Sono andati via.
Taccio tendo le orecchie e gli altri sensi
per sentire qualcuno di quei canti
frullo d'ali tra i rami, lì davanti

Ho perso un bacio

Ho perso un bacio
cui tenevo tanto
dalla fretta di darglielo.
Pensò glielo volessi carpire
forse non me lo voleva dare
oppure lo voleva in altro modo
ma io sentivo un fuoco
col quale il suo volevo accendere.
Si spaventò, si ritrasse
e mi disse di scendere.

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