Scritto da © Axel - Gio, 22/10/2009 - 10:24
Nella Stretta Ellisse di Sinfonie d’Ambra
Nella Stretta Ellisse di Sinfonie d’Ambra
(Le ore hanno unghie)
Sventaglio nuvole
di soffice ardire
sulla via lattea
che dolce mi nutre,
nel baratto prezioso
del bacio che arde
in carezza di raso.
(Laccate di rosso)
Ricamo profili di sogno
con l'anima sulle dita,
seguendo l'ombra
sdrucciola del desiderio
che deraglia gemiti,
sull'altare nevoso
delle piccole morti.
(Strillano morbide)
Stacco cristalli di ghiaccio,
dall'alba che attende curiosa
di colare nel tempo.
(come orchidee)
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Scritto da © Axel - Sab, 17/10/2009 - 08:07
Dialogando con le Ninfee di Monet
Dialogando con le Ninfee di Monet
Divido il disagio effimero
d'arcobaleni a svanire,
gioia dipinta d'aria liquida
in castoni di lacrime pure,
a ricordare l'essere dolce
nell'amaro esistere,
stracciando l'autunno
di ogni primavera.
Sottraggo la neve
dei giorni caduti
quasi per caso,
dalle arcane simmetrie
rovinate in croce al petto,
nel caotico dissenso
d'una ragione puttana.
Moltiplico le stelle
chiomate da punti
interrogativi in espansione.
vortici d'edera e spina
a serrare il cappio
ai polsi e alla gola,
uccidendo i gesti e le parole.
Così aggiungo la mia ombra,
alla natura morta
di un mare di vetro
sotto un cielo di pietra.
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Scritto da © Axel - Mar, 13/10/2009 - 08:14
Il Colore della Fine (Iro no owari – haiku)
Il Colore della Fine (Iro no owari – haiku)
Inconsapevole,
recita la Bellezza.
Foglia d’Autunno
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Scritto da © Axel - Sab, 03/10/2009 - 11:34
Nelle Tue Mani di Pizzo e di Piuma.
Nelle Tue Mani di Pizzo e di Piuma.
(Nel cavo della notte)
Fuochi da bere
toccandoti il cuore,
occhi fantasmi
su giorni mai nati.
Rintoccano i tacchi
su velo di seta
a legare il tuo viso
alla zingara terra.
(spremo cocci di lacrime)
Parole baciate di sogno,
cadono lievi
in coppe di vino,
fugando il domani temuto.
Porto la spada
come una rosa,
offro la rosa come una spada,
a trafiggere noi, anime sole.
(nelle tue mani di pizzo e di piuma)
(Nel cavo della notte)
Fuochi da bere
toccandoti il cuore,
occhi fantasmi
su giorni mai nati.
Rintoccano i tacchi
su velo di seta
a legare il tuo viso
alla zingara terra.
(spremo cocci di lacrime)
Parole baciate di sogno,
cadono lievi
in coppe di vino,
fugando il domani temuto.
Porto la spada
come una rosa,
offro la rosa come una spada,
a trafiggere noi, anime sole.
(nelle tue mani di pizzo e di piuma)
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