Scritto da © Aurora - Sab, 17/07/2010 - 17:04
Lo scrigno
Piccole cose di te
ho racchiuso in uno scrigno.
Ogni tanto lo apro e …
un raggio di sole mi riporta
il calore del tuo sorriso,
ho racchiuso in uno scrigno.
Ogni tanto lo apro e …
un raggio di sole mi riporta
il calore del tuo sorriso,
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Scritto da © Aurora - Ven, 09/07/2010 - 07:11
Grazie
Non sono riuscita, fino ad ora, ad esprimere il mio grazie a tutti.
Grazie è una parola corta e facile che si presenta in ogni momento. Viene in automatico, ma non sempre si dà il suo valore.
E’ una parola come tante, come buongiorno, buonasera, ciao, ecc.. Parole di ogni giorno.
E’ il sesto torneo questo in memoria di Francesco.
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Scritto da © Aurora - Dom, 27/06/2010 - 17:41
Luci nella notte
Lampioni soli nella notte
mondo di moscerini e falene.
Ogni piccolo sole
è un mondo a sé.
Racchiude un angolo di vita,
una danza frenetica
mondo di moscerini e falene.
Ogni piccolo sole
è un mondo a sé.
Racchiude un angolo di vita,
una danza frenetica
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Scritto da © Aurora - Mer, 23/06/2010 - 17:56
Dedicato a ...
Un petalo di luna, una manciata di stelle,
quattro fiocchi di neve, due lacrime d’amore
e uno sfondo di nuvole bianche
nel blu della notte.
quattro fiocchi di neve, due lacrime d’amore
e uno sfondo di nuvole bianche
nel blu della notte.
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Scritto da © Aurora - Mar, 22/06/2010 - 11:41
Nel Tic tac del tempo
Una lacrima d’amore,
un sorriso nel cuore.
uno sguardo tenebroso,
un battito d’ali,
un volo di farfalle,
una grande emozione
un sorriso nel cuore.
uno sguardo tenebroso,
un battito d’ali,
un volo di farfalle,
una grande emozione
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Scritto da © Aurora - Ven, 18/06/2010 - 17:50
Sogno
Ti ho sognato questa mattina
dopo un’altra notte bianca.
Per cinque minuti sono stata felice.
C’eri, mi eri vicino.
Non ricordo il luogo, il tempo,
ricordo solo te.
Mi sorridevi con quel
tuo caldo solito sorriso.
Non parlavi ma il tuo sguardo
Esprimeva quello
che mille parole non dicono.
Mi porgevi una mano
ma non riuscivo a toccarla.
Volevo abbracciarti
e stringerti a me
ma eri leggero e trasparente
come un raggio di sole.
Lentamente sei sfumato
nella nebbia.
E il tuo sorriso?
Una piccola lucciola
ha sfiorato la mia fronte.
Un tuo bacio? Forse.
E perché no!!!
Grazie angelo mio
ritorna presto.
dopo un’altra notte bianca.
Per cinque minuti sono stata felice.
C’eri, mi eri vicino.
Non ricordo il luogo, il tempo,
ricordo solo te.
Mi sorridevi con quel
tuo caldo solito sorriso.
Non parlavi ma il tuo sguardo
Esprimeva quello
che mille parole non dicono.
Mi porgevi una mano
ma non riuscivo a toccarla.
Volevo abbracciarti
e stringerti a me
ma eri leggero e trasparente
come un raggio di sole.
Lentamente sei sfumato
nella nebbia.
E il tuo sorriso?
Una piccola lucciola
ha sfiorato la mia fronte.
Un tuo bacio? Forse.
E perché no!!!
Grazie angelo mio
ritorna presto.
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Scritto da © Aurora - Mar, 08/06/2010 - 17:45
Un soffio d'aria
Ho le mani appoggiate sul cuscino.
Mi sfiorano i capelli.
Ho gli occhi chiusi, è notte fonda,
fa caldo.
Un leggero soffio di aria fredda
si posa sulle mie mani, le circonda,
s’infiltra tra le dita..
Rimango immobile.
Trattengo il respiro per un attimo.
Poi, leggermente, le muovo.
Le stringo a pugno, poi le riapro
allargando le dita.
Con piccoli movimenti le sposto
sul cuscino.
Gioco con il soffio d’aria fredda.
Un piccolo sorriso appare
sulle mie labbra.
Mi sento un po’ stupida
a stringere un soffio d’aria
fra le mani, eppure.
Non penso a niente.
Con le dita passeggio sul cuscino.
Mi tocco i capelli.
Il soffio d’aria segue i miei movimenti.
La finestra è chiusa.
E’ sempre rimasta chiusa
Mi sfiorano i capelli.
Ho gli occhi chiusi, è notte fonda,
fa caldo.
Un leggero soffio di aria fredda
si posa sulle mie mani, le circonda,
s’infiltra tra le dita..
Rimango immobile.
Trattengo il respiro per un attimo.
Poi, leggermente, le muovo.
Le stringo a pugno, poi le riapro
allargando le dita.
Con piccoli movimenti le sposto
sul cuscino.
Gioco con il soffio d’aria fredda.
Un piccolo sorriso appare
sulle mie labbra.
Mi sento un po’ stupida
a stringere un soffio d’aria
fra le mani, eppure.
Non penso a niente.
Con le dita passeggio sul cuscino.
Mi tocco i capelli.
Il soffio d’aria segue i miei movimenti.
La finestra è chiusa.
E’ sempre rimasta chiusa
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Scritto da © Aurora - Mar, 08/06/2010 - 14:31
Ho rubato
Dal dormiveglia dell’alba
ho rubato un raggio di sole.
Dalla brezza del mattino
ho rincorso un alito di vento.
Nel brunire ho accarezzato
il rosa del tramonto.
Dal blu della notte
ho raccolto due stelle …
La luna si specchia nel mio animo
in un cocktail di natura.
E il tuo sorriso,
i tuoi occhi,
il tuo respiro
s’intrecciano
riempiendomi d’amore.
ho rubato un raggio di sole.
Dalla brezza del mattino
ho rincorso un alito di vento.
Nel brunire ho accarezzato
il rosa del tramonto.
Dal blu della notte
ho raccolto due stelle …
La luna si specchia nel mio animo
in un cocktail di natura.
E il tuo sorriso,
i tuoi occhi,
il tuo respiro
s’intrecciano
riempiendomi d’amore.
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Scritto da © Aurora - Mar, 08/06/2010 - 08:22
Serata di festa
Il sole lentamente scompare nel pallido orizzonte.
La luce si attenua, si scioglie dalla sua energia e,
con pigrizia, si confonde con le prime ombre della sera.
I colori rosa del cielo si uniscono al crepuscolo ed in
un attimo ci si trova in una buia sera d’estate.
E’ la notte scura e profonda.
Solo una stella all’orizzonte veglia sul mondo.
La luna gioca a nascondino con le altre stelle fra le nuvole.
Un giovane uomo.
C’è vita in un piccolo angolo della terra.
E’ in corso una grigliata per riunire alcuni amici,
alcuni giovani, per festeggiare la fine di un torneo
di calcetto, per premiare vincitori e vinti, per stare
assieme qualche ora in allegria.
Una leggere brezza trasporta gli odori ed il fumo,
diventato nuvola, passeggia fra le fronde degli alberi.
entra nelle finestre aperte, come pure nell’androne della chiesa.
Le flebili fiammelle di alcuni lumini illuminano leggermente
una grande tavolata piena di risate ed allegria.
Parole si innalzano al cielo, parole accompagnate da qualche
bicchiere di vino e dalla freschezza della gioventù.
La stella continua a far capolino nel blu della notte.
Guarda non vista l’allegra brigata e sorride perché si sente
ed è parte di loro.
Attimi di silenzio fra applausi scroscianti durante la premiazione.
Tutti sono contenti e felici.
E la sorpresa finale….i fuochi d’artificio.
Si susseguono uno dopo l’altro: gialli, rossi, verdi,
i colori dell’arcobaleno.
Riempiono la vista di splendide melodie . mentre dalle bocche,
esclamazioni di stupore e meraviglia si soffocano sotto
il rumore dei botti.
Lampi colorati che illuminano il cielo scuro.
Salgono e scendono, si sparpagliano, si confondono tra loro.
Giocano a calcetto con la stella e poi lentamente scendono a terra.
Giovani uomini ed una stella che sorride.
Su una sedia un bellissimo mazzo di fiori per un ricordo,
per una amicizia che resterà sempre nel cuore di tutti.
La luce si attenua, si scioglie dalla sua energia e,
con pigrizia, si confonde con le prime ombre della sera.
I colori rosa del cielo si uniscono al crepuscolo ed in
un attimo ci si trova in una buia sera d’estate.
E’ la notte scura e profonda.
Solo una stella all’orizzonte veglia sul mondo.
La luna gioca a nascondino con le altre stelle fra le nuvole.
Un giovane uomo.
C’è vita in un piccolo angolo della terra.
E’ in corso una grigliata per riunire alcuni amici,
alcuni giovani, per festeggiare la fine di un torneo
di calcetto, per premiare vincitori e vinti, per stare
assieme qualche ora in allegria.
Una leggere brezza trasporta gli odori ed il fumo,
diventato nuvola, passeggia fra le fronde degli alberi.
entra nelle finestre aperte, come pure nell’androne della chiesa.
Le flebili fiammelle di alcuni lumini illuminano leggermente
una grande tavolata piena di risate ed allegria.
Parole si innalzano al cielo, parole accompagnate da qualche
bicchiere di vino e dalla freschezza della gioventù.
La stella continua a far capolino nel blu della notte.
Guarda non vista l’allegra brigata e sorride perché si sente
ed è parte di loro.
Attimi di silenzio fra applausi scroscianti durante la premiazione.
Tutti sono contenti e felici.
E la sorpresa finale….i fuochi d’artificio.
Si susseguono uno dopo l’altro: gialli, rossi, verdi,
i colori dell’arcobaleno.
Riempiono la vista di splendide melodie . mentre dalle bocche,
esclamazioni di stupore e meraviglia si soffocano sotto
il rumore dei botti.
Lampi colorati che illuminano il cielo scuro.
Salgono e scendono, si sparpagliano, si confondono tra loro.
Giocano a calcetto con la stella e poi lentamente scendono a terra.
Giovani uomini ed una stella che sorride.
Su una sedia un bellissimo mazzo di fiori per un ricordo,
per una amicizia che resterà sempre nel cuore di tutti.
Treviso, li 16/07/2007
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Scritto da © Aurora - Lun, 07/06/2010 - 17:22
Natale con un Angelo
Non volevo scrivere. Fino all’ultimo c’è stato un briciolo di speranza nel mio cuore.
Piccola, piccolissima speranza ma mi do sempre la possibilità di avere una porticina aperta e di ricredermi. Sto ora in cucina, fra i fornelli, guardo ogni tanto i tegami, non vorrei bruciare ciò che sta cuocendo, non ho una grande abilità culinaria da cinque anni a questa parte.
Sono molto distratta, incomincio un qualcosa, lascio, passo ad altro, lascio e ricomincio da capo, spesso c’è “un fil di fumo” che si sente per casa: qualcosa si è bruciato. Perciò oggi devo stare attenta, è Natale, Natale 2009, il quinto senza mio figlio.
Se ne è “andato” in una grigia “forse grigia, forse pioveva, forse nevicava” non ricordo, ricordo soltanto mio figlio.
Dal primo istante ho pensato e capito che Francesco, il suo andare, era una cosa solo mia, di mio marito e di mia figlia. Ma c’era tanta gente attorno. Gli amici di lui che si abbracciavano tra le lacrime, impotenti nella loro disperazione e vera sincerità. I parenti, gli zii costernati e forse anche un po’ addolorati. I cugini, un paio con sincero dolore, gli altri un po’ annoiati per aver rotto il loro tram tram.
Mi sono all’attimo sentita incredula per tale partecipazione, specialmente, e onestamente, solamente da parte dei parenti e cugini. E’ stato soltanto un attimo di dovere da parte loro, ora mentre scrivo ne ho la più fervida certezza.
Piccola, piccolissima speranza ma mi do sempre la possibilità di avere una porticina aperta e di ricredermi. Sto ora in cucina, fra i fornelli, guardo ogni tanto i tegami, non vorrei bruciare ciò che sta cuocendo, non ho una grande abilità culinaria da cinque anni a questa parte.
Sono molto distratta, incomincio un qualcosa, lascio, passo ad altro, lascio e ricomincio da capo, spesso c’è “un fil di fumo” che si sente per casa: qualcosa si è bruciato. Perciò oggi devo stare attenta, è Natale, Natale 2009, il quinto senza mio figlio.
Se ne è “andato” in una grigia “forse grigia, forse pioveva, forse nevicava” non ricordo, ricordo soltanto mio figlio.
Dal primo istante ho pensato e capito che Francesco, il suo andare, era una cosa solo mia, di mio marito e di mia figlia. Ma c’era tanta gente attorno. Gli amici di lui che si abbracciavano tra le lacrime, impotenti nella loro disperazione e vera sincerità. I parenti, gli zii costernati e forse anche un po’ addolorati. I cugini, un paio con sincero dolore, gli altri un po’ annoiati per aver rotto il loro tram tram.
Mi sono all’attimo sentita incredula per tale partecipazione, specialmente, e onestamente, solamente da parte dei parenti e cugini. E’ stato soltanto un attimo di dovere da parte loro, ora mentre scrivo ne ho la più fervida certezza.
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