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Mino Pausa Poesie - Premesse (2)

Breve incontro

Ti incontrai al mare, poi... affogasti. 

 

 

Mino Pausa Poesie - Premesse (1)

La gioia immensa che si prova nel riflettere

Chi prima, chi dopo, tutti dobbiamo morire.

 

Fire - spirito di fuoco


Alexis, Fire, carbothelli su cartoncino, 2009

Su davanzali di carta

Ed ora
su davanzali di carta
potrei piluccare tramonti,
appendermi dritta alla luna,
 
donarmi un corpo poetico
cosparso d’ambra e di miele,
d’essenza di rosa e vaniglia.
Si sa, il bergamotto è maschile
e sono sfiorite le viole.
 
Ma i tre Re Magi, affannati,
non credono più nei cammelli,
seduti tra le dune
si fanno il conto dell’oro.
 
Allora potrei
soffiare quartine di vento
in mulinelli d’inchiostro
per smuovere il loro deserto.
 
Ma ho in dote scabre parole
fissate tra queste  rughe
e ho spilli al posto degli occhi.
 
Seduta tra le mie dune,
ho visto scappare i cammelli,
sono animali infami
e anch'io non ci credo più.
 
 
 

 

 

A Teresa

Tesoro,

voglio usare questo spazio e riempirlo con quello come altrove non potrei mai fare.
Tutto ciò che ti dico, che mi dici, resta confinato in uno spazio solo nostro; ora voglio che tutto ciò esploda quanto più ampiamente possibile.
Chi leggerà queste parole si chiederà chi siamo. Provo a spiegarglielo.
Siamo due linee divergenti che si sono incrociate.
Siamo granelli di sabbia che si ritrovano sempre e comunque uno affianco all'altro.
Siamo aria, vento, suono.
Siamo le dita intrecciate degli innamorati.
Siamo gli sguardi complici degli adolescenti.
Siamo alba e tramonto.
Siamo tutto per noi e ci bastiamo, ma non siamo mai abbastanza appagati.

Ora che tutti sanno, Teresa, io penso che ancora una volta mi trovo senza le parole giuste per dirti quanto ti amo. Ed è frustrante e terribile non averne abbastanza da dare il senso di ciò che ho dentro.

Ci proverò con carezze e sguardi e dandoti tutto quello che posso di me.

Ti amo

Di che segno sei?

Les Folies de... © RossogeranioG

Ci credo davvero?

Posso convincermi che una volta celeste priva di significato fisico intrinseco,

possa spiombare le spille di sicurezza, prendermi per i capelli e trascinarmi via, oltre lo spazio aperto?

Se smetto di credere, non posso più vivere e nemmeno volare.

Il mio indice è attivo sul bottone scoperto.
Spingo il replay.
Il passato sul tasto sinistro e il futuro su quello destro.
Ho fede in una resurrezione.
Ritornare a giocare.
Senza violenza, né violazione.

Il tuo sorriso sarà sempre lo stesso, ma tutto il resto avanzerà usurato.

 

Di che segno sei?

© Greta Rossogeranio

 

continua su Les Folies érotique

Ascoltando il silenzio

Il silenzio:
vivendo
ne scoprirò il senso
Ma intanto
è lì che mi attende
al finire del giorno.
Lo riempio di pensieri
illudendomi di vincerlo
Ma lui
è sempre lì
forte,
austero
ed eternamente
muto.

Il poeta

Il poeta si ama
il poeta si ascolta.
Assorbono i suoi pensieri
le rime e le assonanze
scaturite da sensazioni
irripetibili
ed in loro il suo spirito
si appaga.
Si avvolge in esse
li recita a se stesso
ne gode in prima persona
come un innamorato
della persona amata.
Agli altri porge
pago di un’attenzione
che non chiede
ma avverte se
esiste.
               Maria Dulbecco

Nelle Tue Mani di Pizzo e di Piuma.

Nelle Tue Mani di Pizzo e di Piuma.
 
(Nel cavo della notte)
 
Fuochi da bere
toccandoti il cuore,
occhi fantasmi
su giorni mai nati.
Rintoccano i tacchi
su velo di seta
a legare il tuo viso
alla zingara terra.
 
(spremo cocci di lacrime)
 
Parole baciate di sogno,
cadono lievi
in coppe di vino,
fugando il domani temuto.
Porto la spada
come una rosa,
offro la rosa come una spada,
a trafiggere noi, anime sole.
 
(nelle tue mani di pizzo e di piuma)

un tram ...

Passa un tram tra quei binari ferrati,
il percorso segnato , le solite fermate,
i pendolari del sabato, un macchinista stanco
del lavoro della notte,
mentre un fanalino sopra la testa gli illumina
il viso, laddove il suo sguardo si fissa
sull’ultimo capolinea.
La vita che corre su sentieri mai esplorati,
paesaggi ogni volta inviolati, verso nuove mete,
nuovi progetti, nuove senzazioni.
Occhi che penetrano il buio dando luce
ad ogni passo verso percorsi mai visti,sentiti,
scrutati.
Occhi alla ricerca dentro un passato per costruire
un futuro senza fine, mentre ancora il buio cade
ed un lampione di una via si accende,
e la solita panchina ormai vuota
nell’autunno che si appresta .
 
 
                                            Amfortas
 
 

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