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Piazza della Rotonda

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S’affacciano sulla bellezza
le scorticate bocche dei muri
ennesima è la copia del giorno
che a fatica si consuma.
 
Pigre sbadigliano
sull’aria e il suo tepore
che di me scalda tutto
immemore del cuore.
 
L’avvicendarsi della vita origliano
chine di stupore
coi veli del presente celano
orme ormai lontane.
 
Teneri ricordi
tra sole e schizzi d’acqua in controluce
allegri zampilli
rincorrono sfuggevoli idee un po’ bizzarre.
 
Amate briciole
di pianto e riso raccattato
è ciò che rimane
nel forziere profanato.
 
tiziana mignosa
09 2008

Triste una bambina

Una figurina esile, dolce
pallida, delicata,
una voce
bambina
unica nota vivace
in lei
labbra esangui,
enormi
sguardi azzurri.
Una preziosità
impalpabile
di madreperla
le aleggia intorno al viso.

È come andare per sabbie

È come andare per sabbie
e terre torbose,e lì perdersi nel fumo
delle nebbie appena autunnali,
vedere confusamente
il sottobosco del pino silvestre
di brughi, mirtilli, ginepri e ginestre.
 
E lì smarrirsi, nelle zone palustri,
acide e melmose,
tra il volo del falco e la poiana.
 

Antonio Ragone    (Da "I Passi sul sentiero sconosciuto" Liberidiscrivere.eu 2009)

Una Donna e la Luna

 

Scosti una ciocca di crine dal viso
Scoprigl'occhi tuoi profondi e curiosi
per conficcarli dolci nell'anima
dell'Uomo che ti brama, che ti adora

Scosti una ciocca di crine dal viso
Scopri l'eburneo e profumato derma
per straziarlo di morsi dolorosi
di diafani baci e liquido miele

Scosti una ciocca di crine dal viso...
Svelando alla luna sguardi d'amore
 

Le barche

di Odo Tinteri

Amazzonia "a Marcia Theophilo"

"così diversi i rumori
quando si scende dal cielo
quando si frana come piombi
dappertutto
quando incomincia l’autunno
e scoppiano le guerre
noi inoltre indifesi
e tutti in fila
nel libro degli alberi
siamo lumi di morte"

(inedito)

I tuoi occhi

Quasi morta

ho visto i tuoi occhi

viaggiando fughe
tra nuvole e occhi
sola in bilico
in occhi di ghiaccio
osai incerti sogni
a volare.
Nulla attenua
lo stupore che inonda lo sguardo
e rivela
l’anima nuda.

Scivolo

"scivolo
e con la bocca mordo questa alberatura
ripensaci figlio mio
e scendi
perché non riesco con le mani a rubarti
ti lecco il sudore
come avessi la fortuna di baciarti
ma lo stesso muori
ed io mi butterei in cielo
contro la tua ascensione
ma mi macchi
e stai per cadere
e mi allargo il grembo per riprenderti"

25/10/08

Ti nascondo
mentre le palpebre
odorano di luna
 
Mi passeggi
scalzo
sulla battigia dei sogni
 
Di notte
l'acqua del mare
è sempre più calda

E ora piango

Lirica di Vittorio Fioravanti

E ora piango l'incerta
stagione dell'idillio,
quand'era tutto
promessa acerba
e niente sapeva
così di maturo.

Febbraio 1961

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