querce da sughero
di Odo Tinteri
Le querce da sughero, ogni sette anni subiscono la “scortificazione” per dare all’uomo il prodotto di cui sono capaci. Mostrano la ferita con l’ orgoglio di partecipare ad una economia locale ,quasi provvidenziale. Io, le ho colte nel momento dell’antico rito, in grande fierezza, come si confà, a chi sa vivere a lungo,….. in grande vigore e bellezza.
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L'attesa
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Spegnendo un lume, un salto di luce.
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Silenzi
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Ancora
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L'egemonia dei miei penseri, tutti.
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Cambiare...marciapiede.
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In fondo
In fondo al tunnel di lussuria
recata dalle vampe delle foglie
la luce verdazzurra pura
per impensate uscite
di chi brucia la fiamma.
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Fuoco
Che altro?
Arde l'acero tutto
fiammeggia verso l'azzurro
spettacolare dono d'autunno.
E non fa fumo!
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Vita d'azzardo
Lirica di Vittorio Fioravanti
Povero di calore
il vicolo tra case chiuse
preso l'aveva in consegna
alla morte del padre ucciso
lui la madre e i suoi tanti mariti
nell'incastro di salde pietre
tra spazi infranti
in cenere e tanta polvere
Matita a pastello tra le dita
viola il suo primo colore
appreso da lividi e graffi
per le percosse subite
e rosse tracce di sangue
sparso sul banco grigiastro
dalle ingiuste ferite
Nascondeva chi fosse
nello straccio bianco sul volto
grosse chiazze vermiglie
su i suoi jeans blu-marino
gialle scarpe d'acciaio ferrate
per scalciare caviglie
Una moto montava arancione
sapendo usare i suoi mezzi
con gesti duri di persuasione
per riscuotere i pizzi pretesi
in tutto il rione
da portare ogni sera al patrigno
garante muto di protezione
Poi l'errore e lo sgarro
d'una notte fra scaltri rivali
finita a botte e a legnate
verde di bile il ghigno
la mano armata e lo sparo
Diciotto anni di vita d'azzardo
e altri diciotto tetri da fare
dietro una nera
porta sprangata
rinchiuso in galera
Ottobre 2006
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