Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 27/10/2009 - 14:01
Ho dato l'anticipo, acquisteremo un'isola. Basta un isolotto in una cornice cobalto di mare pescoso, un capanno con un letto alla francese, con tende bianche di pareti ammorbidite. Un tappeto grande abbastanza per stenderci ombre di un caminetto aranciato, teatro per due, di lingue e scoppi da legni umidi e resinosi. Sul tavolo di ciliegio i tuoi quattro libri, gli occhiali, un mazzo di gigli come rose in un vaso di vetro a collo lungo, il posacenere pulito. Il sale secca le labbra, tira la pelle. Bruciano gli occhi la sera, se c'è vento ad agitare la sabbia o la terra. Hai un collirio, un chicco d'uva a capodanno, qualcosa di rosso. L'egemonia dei miei penseri, tutti.
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