Concerto a Firenze
Ho cavalcato la mezzanotte sotto la pioggia torrenziale in piazza a Firenze, per assistere ad un concerto. Niente di eccezionale, solo un tentativo di tuffo nella vita trascorsa, un finto giovane che si muoveva a ritmo di soul e rock e classica. Ma, ad ogni frusciare di impermeabile o urtar d'ombrello, lesto un pensiero veniva a te, quasi fosse possibile un incontro. E, sorridendomi, fantasticavo di questa assoluta impossibilità di averti, lì con me. La pioggia, ancorché fastidiosa, la faceva da romantica ruffiana, come quando inzuppandomi alquanto, non frenava mai i miei bollenti spiriti e sotto quel portone aspettavo chi, in fondo, non è venuta mai. E sotto l'acqua fredda che non lavava nulla, di quando in quando, la mia attenzione veniva risucchiata da incerti alieni dalla pelle scura, presenti e senza ripari, a bere suoni, luci laser e vapori chimici ma, non sostavamo mai più di qualche minuto e allora compresi che volevano esserci, erano tanti, più che ascoltare gustare o soltanto vedere. Ma, torna, irrimediabilmente a te ,il pensiero, specialmente durante i pezzi più melodici e immaginavo stringerti a me, nel cavo del mio trench, protetta da braccia vogliose di contatto e tu a reggere l'ombrello, sorridente e felice di questa incongruente performance estemporanea, per entrambi. Non c'è stato, non poteva, quindi ho accarezzato la mia solitudine, con una certa - libera - consapevolezza che, in definitiva, io c'ero.
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Risveglio d'incanto
questa notte mi hanno donato
sudano ancora del profumo del tempo
magiche lezioni di canto, fuochi sagomati
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Soffio di zenzero
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E' nell'aria
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Tra X e Y la Materia Oscura
Sfinisco un palindromo ambiguo,
dagli uncini laccati di rosso,
in bollicine di frizzante luce fugace.
L’Armalite ’71 polverizza anche i ricordi,
nel brindisi cremisi alle ore perdute,
disegnando un nuovo zodiaco
su lingue di cielo strizzate sul labbro.
(Promette il vento)
L’Orsa sorride al polare maggiore,
lecca il suo miele dall’avido artiglio,
non pungono più gli spilli di ghiaccio
di tacchi affondati sulla pelle dell’anima,
ora è evidente l’innegabile stecca
nella musica sorda di un cuore di pietra,
la gioia del silenzio avvolge tempeste.
(Finti baci di neve)
L’amore incredulo
ha parole di sabbia.
Vive il momento,
svanisce fra le dita,
cancellato dall’onda
(Riti fugaci)
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Che nuovo vuoi che sia.
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Anno (nuovo)
Ogni anno che arriva sembra essere quello migliore...
Arrivi,
abbagliando abbondanti acrobazie,
additando apposta ad alcuni affanni.
Abile adescatore,
affiderai, ancora adolescente,
afrodisiaci auspici
ad avide autrici,
appena avrai allocato
ampi addii...
Amico alquanto apprensivo,
avrai, alfine, armoniosamente
abbellito amari altari,
allorquando assicurerai
ambigue avversità.
ad autonome azioni.
Con affetto
da
Rosemary3
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Il bianco copre le macchie di vita
Il freddo portava buone notizie,
la neve cadeva e copriva tutta la campagna,
bianco il mondo si fermava sotto la coltre.
Le campane rintoccavano al vento sibilante
che rispondeva colpo su colpo al battacchio,
poche persone sostavano lungo la strada tali
le rovine del mondo erano socchiuse, ereme.
Parlavi quando la sera arrivava ai gelsomini
ed il profumo sostava a lungo sulle tue mani,
le guardavi, desiderando il sole caldo adesso,
scioglierti aprire i pensieri ed i sorrisi, celati.
La mente agitata, il tuo corpo vibrante, i sensi
stornati tra mille pentimenti.. e dannavi.
Cos'è l'amore!!
L'anima tua deserta di sole ora ferita dal rancore.
- Blog di matris
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Labbra di velluto...
e a me nullla chiedi...
soave, sublime, estasi e incanto...
e amata d'un tratto così come fù...
che m'ami e m'amavi senz'obbligo alcuno ..
lasciami dissetar alla tua fonte...
un gemito solo da labbra di velluto...
ed io t'acquieterò con baci e baci ancora...
- Blog di Gianluca Zanella
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buon anno
Vecchia poesia in grafica ma buona anche per quest'anno
Annoterò nel mio cuore
tutte le cose belle
di questo 2008
per poi portarle
nel nuovo anno
una in particolare
l'ho scolpita Leggi tutto »
- Blog di Emy
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