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Poecanto

 
è forse un brivido
un lamento o una malia
che t'avvicina spesso
a pensieri di follia
graffi profondi che versano
e mai rimarginano davvero
perché lungo è il cammino
verso l'anima che vesti
di colori sempre diversi
sbiaditi oppur sgargianti
qui e là sporchi di sangue
tuo e spesso d'altra gente
che la speranza è solo
un blando detergente.

Arcobaleni

Dimmi allora - chiede lui
dove si trova la pentola d'oro,
sotto quale di questi mille

  a
      r
         c
           o
            b
            a
           l
        e
     n
  i

che si riflettono
negli specchi argentati,
politi
dagli sguardi?
 
E non sarà forse - risponde lei
che cercando quella
abbiamo
perso di vista questi,
lo spettacolo meraviglioso
dei sentieri
su cui Iride porta
i messaggi degli dei?
 

Ritmo notturno

danzano lente ore notturne
sgorbi di nero su bianche lenzuola
parole si inseguono cercando incontri
scrivono la fatica di essere uomo

danzano lente ore notturne
quando l’amore ha ritmi pacati
dolce sorpresa il battito del cuore
vola il pensiero ma lenta è la mano

danzano pigre ore al mattino
occhi ormai stanchi anelano il buio
sprazzi di luce feriscono le ciglia
l’anima affonda nel nirvana del nulla

danzano liete ore nel sogno
vestito a festa partecipo al ballo
accanto a me sprimaccia il cuscino
un vecchio canuto insonne da tempo
 

Lejos

Come un lupo mi aggiro
nella notte
saturo di coscienza
nell'attesa di spegnermi
e separarmi da figure parole eventi
 
dove sono i tuoi fianchi?
 
felice la mano
si poserebbe
lieve
calda neve
sui tuoi colli addormentati
 
moriria feliz
a tu lado
mi amor.

Sotto questo cielo blu

La notte mi difende
come sempre.
La sua mano
copre il mio cuore
come un sorso d’acqua
un sonno ristoratore
o un gatto che fa le fusa.

Scrivo in versi
quasi sempre appollaiato
sul lato oscuro della via.
Ma a volte,
tra le curve ripide
e il pendio, mi trasformo
e scrivo ballate infinite
frasi tra musica e rime.
E da sempre,
mentre scrivo
ascolto canzoni…

il mio segreto.

Scorrono le dita
sulla tastiera che quante cose
ha scritto per me.
Quante ore dedicate
ai miei lunghi viaggi
al mio girovagare assorto
alle mie voglie più recondite.
Sfogo naturale
…scrivere.
Esorcizzare questo mondo
inutile e ingiusto
che di questi “in”
si potrebbero inondare
questi fogli di parole
e altri panegirici.

Ebbene…

stanotte scrivo per te
amica mia.
Importante scritto
dirai tu
da questo di fine duemilaquattro
ad un’amica lontano.
Come una mano aperta a salutarti
o un fazzoletto sventolato
o una serie di tempeste
in mari di predicati
oggetti suoi complementi
e soggetti
…qui posati.

Da dove cominciare?
Magari che ero un gracile ragazzino
un mattino in una stanzetta.
Una chitarra da suonare
cantandoci sopra qualcosa.
Oppure che lì
trovo un vecchio libro
di canzoni tradotte
testo a fronte

“Canti di rabbia”
o qualcosa del genere
di un certo Dylan Bob
che se mi giro
da qualche parte qui
magari ritrovo
anche adesso.
dietro a qualche fila sovrapposta

le tue rinunce senza nome

mi pesano  le tue rinunce senza
nome
le ombre cinesi dei tuoi
nemici
le euforiche ricadute dei sensi

La bellezza

Vincevo
coglievo le cadute
al volo per rialzarmi.
 
Indietro volti e mani
occhi di fine viaggio
occhi di inizio.
 
Ascesa senza ali
quindi le viole
i profumi, gli amori.
 
Tutto per niente
per niente in cambio mai.
Per la bellezza.

Ostinata la rabbia

 
Laviamo i panni
che Dio
ha sporcato usandoci come marionette dannate.
Ha deciso di usare Giuda
come mascotte dei falsi
e Adamo per la schiera dei deboli.
 Mi consumo a forza di chiedermi
perchè proprio loro,
quali caratteristiche avevan
rubato?
Per avere questo
onore
onere?
Mi domando perchè ci ha regalato un Messia
se poi l'ha guardato morire.
E scuoto la testa e mi ripeto
con ostinata rabbia:
Vi rendete conto che
la razza umana è macchiata da un sangue divino?
...Mentre tento di cogliere quella sottile linea che c'è tra la nascita e la morte...
Rabbia, rabbia ostinata di non comprenderLo.

Pensando a lei Storia di Admin

Un ragazzo degli anni ’60. anni meravigliosi per lui, anche se ha avuto un’infanzia triste:
 ha perso la mamma quando aveva solo 18 mesi.
 “Dimmi com’è una mamma?”
Una mamma è come un dolce abbraccio caldo… così gli aveva risposto la sua amica del cuore.
“Ho sempre sognato di vedere la mia. Ho solo una sua foto  
Era molto bella…non perché era la mia mamma…ma perché effettivamente lo era.
Quando mia nonna mi accompagnava a scuola e vedevo gli altri bambini che avevano la mamma, io chiedevo dov’era la mia…e mia nonna mi stringeva forte ed io non capivo…non capivo perché tremava…nell’abbracciarmi.
E’ morta così stupidamente…ma tragicamente.
Mio padre, tanto buono, che ha dedicato la sua vita a me, non mi ha fatto mancare nulla…cercava di colmare il vuoto d’amore che era in me, ma come poteva riuscirvi?
Sono nato da una bellissima storia d’amore…
Ognuno di noi ha un angelo, io sono stato fortunato, ne ho avuti due.   Non ho avuto la presenza fisica della mia mamma, ma ho sentito e sento tuttora la sua presenza.

E sfoglieremo gli istanti

Immagino che un giorno
me ne starò sdraiata
la testa in discarica
là dove marciscono i pensieri.
Ci somiglieremo nella morte
quando sorpresi dell'immobile destino
sfoglieremo gli istanti uno alla volta
e scopriremo la sconfitta.
E voi, sogni miei, saprete
d'esser morti per primi
e monterà la rabbia vostra contro me,
finalmente finirete questo corpo
in semplice luccichio di lame
in danza feroce di lacrime e sangue.

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