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Passeggiata

P1160722

Affogo nel silenzio di spazi
aperti e gli occhi  incontrano brevi
profili scuri di lontane case.
Risponde allo sguardo solo una quercia
solitaria e perduta nel vuoto
grigio di un cielo che d’una sterrata
 ha fatto pozzanghere come buchi
che risucchiano la fredda brezza
che mi sferza il viso. Per tornare
tra gli altri prendo in prestito un sorriso
che mi trasbordi oltre la piatta, ampia
distesa dello scavo fra me e il mondo.

Sospensione della pena [Renga]

 
gelo improvviso
una gemma di rosa
così languisce
 
nella limpida attesa
di un raggio di sole
 
nel cielo grigio
come stormi di corvi
nuvole nere
 
minacciose gravano
sulla vita che inizia
 
come mannaie
che recidano nette
fragili rami
 
ma il tempo si ferma
e la goccia non cade
  

haiku?

 
alba torrenziale
eccesso di nuvole
stropiccìo di volti
 

siamo allievi pin

...giocolieri di vita
inesperti di fato,
ma non usiamo
nessuna gola profonda 
per intenderci.
entriamo uniti
nelle finestre dell'anima
attirati dalla luce.
 
e poiché mi avanza il fiato,
 
dammi un secondo
 e  t'illustro
seduta stante
come vedo io
quei due fari
 
...gli occhi...
sono ombreggianti fasci
d'ali senza respiro.
sul vasto palco
vedono flash
 su allucinati colori 
e movimenti prismatici.
ma un punto è a fuoco
sempre...due testimoni di vite.
 
 e se una carezza li blocca
sorpresi
illuminano la notte.
 
 

Reintegrazione del niente

tutum tutum
tutum tutum

veloce sotto le luci
il treno fugge
verso il riscontro

tutum tutum

si armonizzano per simpatia
rumori e battito
tutum
cardiorotaia ferro-spugnosa
tutum
veloce sotto le luci
un bla - bla - bla
tonfo, sasso, orecchio,
- per carità - tutum

tutum tutum

Invasione dell’ipotalamo
con micro devastazioni periferiche
estese al sentimento medio…
Dio quant’eri bella
lenta sopra le luci
diagnosticata “tu”
l’insieme disgregato dell’incognita
tutum tutum
decadimento proto semantico
del più semplice bbbbalbettare
senza più respiro da dare
né calendule post oniriche
confuse girandole tutum
senza mani

tutum tutum

Operiamo il transito
dal cobalto al chiodo
senza intermedie illusioni
- dritto al cuore, dritto al cuore -

tutum o elusioni?   tutum?
Batti ancora processore quantico
sulla “vetta della torre antica”
saccheggiata e senza luna
per quel fiume di tutum
parole senza spine

tutum tutum
tutum tutum

- Firenze, stazione di Firenze -
- Qualcosa da dormire, per favore! -

tutum
tu        tu          m

Parole

Versa la tua parola
nella mia
come in un cuore caldo
senza attese
come se fosse
tremito e carezza
brivido arsura e pioggia
e terremoto
prima ancora
del nostro primo incontro.
Essa è per me
ciò che ti dissi un tempo
sete di goccia trasparente appaga
di vento furibondo
calma il moto
di ghiaccio d’anima
scioglie ogni cristallo
di luce limpida
colma il vuoto buio.
 

Cose Così [in un pensiero]

Così t'invento,
ti rivedo a stringerci nelle spalle dentro le ore, e inizio a respirare allegra, a farmi strada muovendo avanti le mani, a togliere le nebbie che m'impediscono di vederti ancor lontano.

L'ultima rosa

 
Chi guardi
dalla cascata di vetro
dinanzi a te...
prova a sfiorare
 quella
muraglia invisibile
che hai disegnato.
Tornerai quando la rosa
dell'ultimo
giardino
sarà appassita.
Son tante le cose
che non mi hai detto.
Son tante le cose che non sai.
Disegni con il mio sangue
un cuore
e con le mie lacrime
un torrente ghiacciato
d'amore errante.
Dimmelo che tornerò
a splendere come
il sole,
Dimmelo che tornerò
ad illuminare
la tua cascata di vetro,
quando anche l'ultima rosa
del giardino sarà recisa...

8 marzo - una croce

Anche soltanto
 
otto femori bruciati
otto crani anneriti
otto mani otto anelli di fede
otto volte mille le urla sentite
otto minuti o otto ore assassine
otto giorni il fumo coprì il sole
otto secoli occorreranno
 
per cancellare il segno.
 
 

Marea

 
tornerà la marea
cancellando le pozze iridescenti
e quel passaggio incantato?
 
 
tornerà la marea
-inevitabilmente-
e l'isola sarà di nuovo tale?
 
 
ah, quella fatale attrazione
della luna
che separa dal resto
ed imprigiona
 

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