Scritto da © matris - Mer, 01/08/2012 - 21:02
Persi per la strada giocavano
non importavano più i bivacchi i fuochi
le corse sulla spiaggia arrendendosi
nei vasti liberatori abbracci.
Deglutito tra il calvario di un estinto e l’altro
l’amore avverrà ancora
od io a lui cederò il passo
per altri gioielli per satiriche visioni.
Le catene immobili i rosari sgranati
crepitavano tra i fuochi fatui
e dense le misture annusate lente
insinuavano disgusto ancora dolce.
Minuta melodia esci dalle mie carte
come traccia di rabarbaro vaga via
inaccessibile ora a guadare il mare
lasciami ancora nascosto dai sorrisi
a maturare variegati i colori dell’erica.
»
- Blog di matris
- 832 letture