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Per Sid... la notte non è senza scopo, aspettiamo la celebrazione dei topi

16000 anni sono passati dalla camera degli assassini, dall’attuale Eden Turco alla costruzione dei dolmen chiamati ora Stonehenge.
Lascia la bipenne nella camera degli assassini, Manuela, è normale che non riusciamo a rendere la giustizia una norma seguita dalla nostra comunità, ancora una volta la vuoi brandire per farti giustizia da te, piccola meteora selvaggia, non vedranno mai la luce i nostri figli, la luce del sole accecante ed abbagliante fino alla nausea, i nostri occhi oramai non sono che adatti per l’oscura notte.
L’oscurità ci ambisce e ci rivela la nostra inettitudine di scavatori ormai stanchi, il tunnel è quasi completato, siamo arrivati più a nord possibile ed abbiamo evitato il peggio non uscendo alla luce il ghiacciaio ed il riverbero ci ucciderebbe all’istante o meglio nel corso di pochi giorni per i più forti di noi. Siamo al sicuro solo in questi cunicoli e pertugi che occorrono alla nostra miserevole vita.
Il sole ci spazzerebbe via, siamo umani solo poveri umani che non si sanno ancora organizzare. Siamo pieni di dubbi e di preoccupazioni di non potercela fare, siamo il popolo della notte e della morbida terra, la nostra unica e sola volontà è quella di finire questo percorso per erigere al fine all’esterno un possente Eden megalitico di roccia pura, che sia da monito per tutto il tempo a venire della nostra poesia del nostro coraggio e della nostra immane sfida, siamo gli unici creatori di questa terra i soli lasciati ad annoverare il destino degli uomini, a lasciare il segno, i metà uomini della luce se ne sono già andati e ci hanno lasciato il compito di vincere la sfida per poter progredire per essere i soli della terra, i soli, le luci immani che si lasciano corrompere solo da altri soli, siamo le meteore i figli delle meteore.
La tana che ci vede ora ammutoliti di fronte alla potenza delle stelle un giorno si aprirà e potremo lasciare il nostro cunicolo per alzare le braccia al cielo e dichiarare la nostra vittoria.
Erigeremo un possente circolo di roccia pura la pura essenza della vita, l’indistruttibile continuità che vive oltre, che sconquassa il tempo ed i suoi rimandi, siamo gli unici i soli.
Non esistono parole nuove la vita è nell’erigere un dono ai figli delle meteore non siamo che umani e possiamo superare la sfida della terra per oltrepassare il muro di solitudine e vincere sulla morte, e vivere per sempre imperituri e soli.
Distruggeremo tutto ciò ci si pari innanzi per trattenerci per fermarci per sobillarci per dividerci per far crollare i nostri sforzi immani che da millenni perseguiamo, la via per la luce.
Il sole diverrà il nostro servitore e apriremo le nostre vite alla coltivazione dei terreni lasciati liberi dal fragore delle fiamme che li bruciano, che li azzereranno, saremo i soli le luci di questa avventura e poi potremo chiamare a raduno il nostro popolo e vincere su tutto e tutti.
Animali, piante, paludi, insetti, fiere, saranno nostri sudditi o moriranno sotto il peso della Bipenne, sotto l’accusa delle nostre sacerdotesse, noi lavoreremo per la via da ripulire come i vermi del sottosuolo ci hanno insegnato, saremo forti e vincitori, i lavacri saranno colmi del sangue di chi non avrà la paura di affrontarci, saremo mortali serpenti velenosi che si batteranno per la sola verità, per la sola certezza.
I figli delle meteore ci hanno lasciato un compito da assolvere, arrivare più a nord possibile ed erigere il nostro circolo di pietra, e noi saremo là tra poche centinaia di notti, siamo alla fine del nostro cunicolo della nostra notte e potremo esultare di vittoria e sgozzare i topi ed i bambini che nasceranno per la grande festa.
Grazie Manuela per la tua pazienza, ci siamo quasi, ci siamo quasi.
 

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