Scritto da © matris - Gio, 24/12/2009 - 02:37
Fissati gli sguardi non ci restò che piangere
gelati alla fragola i dolci sorrisi insidiosi
scivolavano da un viso all'altro, scaricati;
salivano i fumi di sigarette acri rauchi scrosci
fili polimeri veleggiavano in cielo a traghettar
animosi sospiri, il fremito di una mosca, eri tu
entravi dal palco della mia vita in punta di piedi
ne eri uscita ed ora... fraseggiavi incolpando l'ora
che ti vide protagonista di scoprire un nuovo mondo
quando lasciasti il passo al rigoglioso terreno
che calpestasti, le fosse si aprirono per divorarti,
allunga il corso del tuo conto in sospeso, lo sapevi.
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