Scritto da © matris - Sab, 10/09/2011 - 17:52
Il riverbero che i soli
scambiati per misere meteorologie
abbagliano
precisi i latenti venti
scruti nel tascapane
le porte che ti si apriranno
se tu non ci sarai
nel colloso tempo
incastonate radici di terra
anime
verdi fresche foglioline carezzevoli
ti adombrerai
e a laccio il tuo cane
ti segue
dappertutto noiosamente nel mondo
strattonato avanzerai
del folto martirio
nella lotta della notte
vince chi perdurando la paura
ammicca agli dei della luce
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