Scritto da © matris - Lun, 07/05/2012 - 01:04
Una sera d'estate
sogno d'un cavaliere errante
timbri d'echi tra le valli
dove il passaggio sostiene il peso dei passi
io sono immerso in una sera d'estate
dispiaciuta
nello scroscio d'un silente che è somma
silenzioso arride al passato l'operato
la scelta diversamente
farà del caldo denaro
un freddo inverno
mi scaldo al sonno del giunto
sempre poco a poco più a fondo
più ubriaco
rido mentre l'inutile elevarsi ostinatamente
sulle grucce dei perdenti mi desta.
»
- Blog di matris
- 1000 letture