Scritto da © raffaela ruju - Gio, 19/11/2009 - 23:53
Entrano a piedi scalzi queste risonanze
che scendono leggere
colpevoli come ladre
con l’aria salmastra sulla schiena
Volti ancora assonnati e pieni
di ansie effimere
fanno una fila ordinata con il solito
mansueto silenzio
vanno a pagare le bollette dei sogni.
Un abbaiare di cani ammaestrati
e il vuoto di voci che fa ancora rumore
bruciano nel ghiaccio di luglio
pugnalando il fremito del fango che rimane.
La gente vive ancora nelle pagine
e scava grotte sulla sabbia
ed io guardo da lontano
distillando essenze da ciò che amo
e non resto indifferente alla coda del gatto
che dorme sornione sopra un dizionario
e scodinzola sui baci fugaci
allineati sopra lo scaffale
che mette in bella mostra la vita vagheggiata.
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