Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Ven, 17/12/2021 - 22:55
Sono lampi colti nell'anoressia dell'istante,
guizzi confusi di tutti i tuoi perché,
trascritti da notai assenti su laterizi spenti,
esili frammenti di giorni capovolti.
Vorrei scivolare sulle pagine del momento,
dove il pensiero si fa suono e punge la mente
nei giorni contriti dal grappolo di sorrisi
e dalle parole giocate dietro a porte chiuse.
Nell'orizzonte dei tuoi spazi,
matite spuntate computano
i tuoi silenzi, vani abbracci
di anime in fuga.
Socchiudo le parole che fuggono
dalla pagina, mentre lento il
tempo centellina l'istante.
E l'eternità sembra già mia.
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