Scritto da © matris - Gio, 26/11/2009 - 02:48
Lische di pesce
abbandonate
penzolavano dai secchi
le code dei frac
pinneggiavano
pinguini affamati
schierati ai tavoli
aspettavano
sbavate tovaglie di lino
avevano gli astanti
nelle sere d'estate
il freddo polare
come tiepida carezza
agitava le piume di traverso
agitava i pensieri
solitarie artiche luci
bevevano l'aria frizzante
tra i calici di ghiaccio
il mondo alato
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