O umana prole,
l'inclita memoria,
rimanga il grido
dell'umana gente
verso quanti altri,
ominidi indefessi,
offendono il coraggio
e lor semenza
con la bislacca frase
irriverente:
Nessuna colpa,
o villico,
traditore delle Leggi,
ti darà l'abbandono
Ti sentirai supremo
tra i dementi,
eternamente lesi
e sempre fieri
di propria onnipotenza:
CHI SONO IO?
O indomiti
e scioccamente avulsi
dal Cuore insanguinato
che ancor vi benediva
non sia dolente
il cuore che vi avvinse,
di maledirvi!
O indomiti! L'ora dei vili è giunta
all'estremo supplizio
non vi ferisce
la tempia maledetta
il suono delle trombe?
Disse il Vulcano:
l'ora dei vili è giunta,
senza pianto
il fiato sotterrato,
quello che mi rapiste
sia la mia Ira.
Io sono il Lampo.
*La presente poesia è stata scritta con l'ausilio omnipresente di Folgóre di San Gimignano, fratello della Santa Barbara Alloisi, fanciulla di Camaro Superna, in Messina.*
- Blog di Giuseppina Iannello
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