Nuntio in extremis | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Nuntio in extremis

O umana prole,

l'inclita memoria,

rimanga il grido

dell'umana gente

 

verso quanti altri,

ominidi indefessi,

offendono il coraggio

e lor semenza

con la bislacca frase

irriverente:

CHI SONO IO?

 

Nessuna colpa,

o villico,

traditore delle Leggi,

ti darà l'abbandono

o la vehemenza.

 

Ti sentirai supremo

tra i dementi,

eternamente lesi

e sempre fieri

di propria onnipotenza:

CHI SONO IO?

 

O indomiti

e scioccamente avulsi

dal Cuore insanguinato

che ancor vi benediva

 

non sia dolente

il cuore che vi avvinse,

di maledirvi!

O indomiti! L'ora dei vili è giunta

all'estremo supplizio

 

non vi ferisce

la tempia maledetta

il suono delle trombe?

 

Disse il Vulcano:

l'ora dei vili è giunta,

senza pianto

 

il fiato sotterrato,

quello che mi rapiste

sia la mia Ira.

Io sono il Lampo.

 

*La presente poesia è stata scritta con l'ausilio omnipresente di Folgóre di San Gimignano, fratello della Santa Barbara Alloisi, fanciulla di Camaro Superna, in Messina.*

 

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