Scritto da © Elisa Anastasi - Ven, 08/06/2012 - 12:15
Quella sera la Luna si specchiò sul mare
un mare lontano e calmo.
Quella sera la Luna era diversa, insolita.
Lei tonda, come spesso la si vede
ma enorme, come mai più la si rivedrà.
Aveva un biancore sfolgorante
e una sfericità visibile ad occhio nudo.
Sembrava si corteggiassero quei due.
Il mare la specchiava e la accoglieva al tempo stesso.
Nel blu dell’acqua si intravedevano quei riflessi innamorati e candidi
e nel chiarore di lei riflettevano le onde morbide e setose.
Si sorrisero e in silenzio si amarono
ma lo fecero tacitamente,
si amarono con rispetto
senza toccarsi perché troppo distanti
senza parlarsi perché troppo diversi.
Ma si capirono,
si ascoltarono e si guardarono dentro
attorno
attraverso
come solo due veri amanti sanno fare nel cuore della notte.
Scelsero quella sera per amarsi
profondamente
con soave e puro pathos.
Dopo essersi osservati, attesi per un tempo infinito
quella sera, nell’unicità di quella volta
si sfiorarono.
Ma si sfiorarono nel modo più dolce, intimo e completo che esista.
Si sfiorarono nel silenzio, col pensiero.
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