Scritto da © matris - Gio, 05/05/2011 - 10:03
Improvviso squarciava l’aria
il crudo lamento di una stratocaster
ruggiva il motore del cuore
stremato dei sincroni battiti
lasciato il mondo fuori a fluttuare
ascoltiamolo innalzare il suono
seduti ad aspettare piegati in attesa
pigiati come strette maglie
accollati ai corpi vellutati
vibrata musica profonde gioia
il suono a stringhe la spande
molecole ionizzate carpiscono
corpi elettrici fusioni di menti
accese sensazioni emozioni vere
impennate al vibrato urlo cerebrale
il sasso è lanciato lo stagno siamo noi
questo è il concetto questo è il concerto!
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