Scritto da © matris - Mar, 25/06/2013 - 12:09
Appare velata la tenue voce
non torna a caso il sorriso,
ristagna, passando al cielo
l'idea che infuria l'acque
e le maree sollevino pure
l'onde andate
percosse di battigia
spumate spiantate.
Poseidone ripara reti
imprecando
tre bianchi serpenti sgusciano
tra lasciti di conchiglie,
appagano, paguri desolati
d'assenza
moto perpetuo stilla tra le ore stanche
lasciando elisi contorni al gusto
di sapide fragranze,
sentire il brusio del cuore
immortalare sabbia e orma,
sfuggente, profonda àncora,
e ancòra nel profumo di
mare, il mare il mare ci fa sognare.
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