Scritto da © francesco ballero - Mer, 31/03/2010 - 15:57
Qui presso un margine di primavera
non rifiorisce forse anche la gioia?
La luce tarda, il vento, i suoi profumi
con un ronzio lieve escono dal sonno
e le agre coltri di stelle e di zagare
regalano una gracile bellezza.
Ma gli occhi stanchi tornano agli inverni
e la memoria sgorga dalle notti;
per questa via riprendo la mia corsa
e da ogni curva erompono immutate
opache forme sperse nelle nebbie
in luoghi incerti che la mente sfronda.
Con ninnoli e trastulli intanto tu
intrecciando ghirlande d’aria stai
alla finestra, effimera crisalide,
ad attendere incanti dalle fate.
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