Scritto da © Livia - Sab, 27/10/2012 - 00:24
Parli di mondi sbiaditi
d’inconciliabili rimpianti
lasciati nelle sale d’aspetto di un no
mentre dentro il magma rimane acceso
all’ombra del vulcano.
E’ vero,
l’energia è sotterrata adesso
nel terreno asciutto delle parole,
lascia che non diventino sassi
come le pietre dei miei colori assurdi.
La tristezza mi è stata amica spesso
proprio dove la poesia tentava il suo canto
qualche volta ho pensato
di aver avuto il tuo sguardo
così da riceverne in dono
l’immensità della tua dolcezza silenziosa.
Ecco cosa succede quando ci s’inventa il sole
in giorni sbriciolati dalla nebbia
ci s’innamora di quel caldo che qualcuno ti dona
con la sua sola presenza.
La vita ci scorre ogni giorno in vena
dentro la linfa di altre vite, altri linguaggi,
inconfutabile come un orologio sottocarica
inconfutabile come un sogno sognato
che batte su questi tasti neri il suo pulsare adagio
e attraversa le logiche del tempo
nell’insensatezza del bene che ti voglio
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