con Te è sempre conflitto
e spesso mi confondi,
ma non ti lamentar
se poi sprofondo.
Seppur spirito vitale,
persin immortale,
sei davver pesante
e sin troppo pensante.
Con la morale
sei intransigente,
con le donne
sei esigente
e mai invadente
per il tuo amor pudico,
e così, dinanzi al bello,
l'amor s'accende,
la coscienza s'abbaglia,
il pensier s'incaglia
con la parola che incacaglia
e la voce che raglia.
Da tempo hai preso di mira
una donna di classe
e, nuovamente folle,
l'hai così confusa
che finanche ti accusa
di perseguitarla con poesie.
Intanto tu l'assilli
e lei ti assale
con insolita veemenza,
che gran pazienza
alle sue rimostranze.
Allor mio caro spirito,
d'ora in poi taci
che mi sfogo io.
Mia Venere divina,
è pur vero
che presi un abbaglio
ma tu ti sbagli.
Giammai ti perseguito,
talor solo t'inseguo
con una banale scusa
soltanto per vederti
o non mi è concesso
neppure ammirarti.
A debita distanza
amo inseguir la tua luce
e, saldo alla coscienza,
mi piace ascoltar la tua voce
che sempre più mi ammalia.
Questa tua melodia
in tanta dolce armonia
lassù in alto mi conduce
verso una sorgente vivida
di candida luce,
laddove sgorga l'Amore
che accende la Vita,
con il suo calore
arrossisce le gote,
con il suo candore
illumina gli occhi
e con il suo colore
ti dipinge l'Anima
sul dolce tuo viso.
- Blog di Francesco Andrea Maiello
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