Scritto da © fabiomartini - Lun, 18/01/2010 - 01:12
Lessi quel giorno
su quel giornale dell’ieri volato
nel tiepido mattino
nel tiepido mattino
a Buenos Aires finiva l’inverno.
Moriva una ragazza che conoscevo appena
Moriva una ragazza che conoscevo appena
salutava con la mano dal campo d’atletica
e salutava, sognava Madrid
quel vestitino rosa
e salutava, sognava Madrid
quel vestitino rosa
quella festa lontana.
Davanti al portone
lungo la strada d’inverno
che il golpe non avrebbe più
che il golpe non avrebbe più
portato l’estate.
…Lo ricordo quel giorno
…Lo ricordo quel giorno
i cappellini rosa erano lanciati in aria
che lei potesse almeno
che lei potesse almeno
coglierli come fiori.
Ma quando la fermarono
la gente racconta
rimase compita a braccia conserte
rimase compita a braccia conserte
guardando la borsa per terra strappata
Il prete che pregava sottolavoce
Il prete che pregava sottolavoce
davanti al vescovo per scongiurarlo.
I rossovestiti sembravano
I rossovestiti sembravano
spettri costretti a chi li implorava.
La spinsero nell’auto
e la gente sapeva
che sarebbe scomparsa come
che sarebbe scomparsa come
i mill’altri scomparsi.
Qualcuno raccontando il fatto
Qualcuno raccontando il fatto
già la chiamava desaparecita
anche se l’aveva ancora davanti.
anche se l’aveva ancora davanti.
Ma gli amori si cercano sempre.
E la radio di oggi parlava di lei.
E la radio di oggi parlava di lei.
che il giornale da sempre parla di lui
che parla di lei e di un diario
che parla di lei e di un diario
che parla di lei e di lui.
Avean pagato un soldo di cacio
un vecchio acquerello falso di Dalì
una luna marrone e un sogno lontano
una luna marrone e un sogno lontano
in un fresco Natale che mai ritornò.
Poi come un bisturi, per anni,
Poi come un bisturi, per anni,
lui parlò di lei… perché gli amori
si cercano sempre.
E oggi
negli anni duemila
che tutto sembra
una eclisse di luna lontana
che io pur fatico per non dimenticarli
e così semplicemente
...ne scrivo
»
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