Scritto da © Giuseppina Iannello - Mer, 07/03/2012 - 17:56
Ein grauer, trüber Morgen
Bedeckt mein liebes Feld,
Im Nebel tief verborgen
Liegt um mich her die Welt.
O liebliche Friedricke,
Dürft ich nach dir zurück!
In einem deiner Blicke
Liegt Sonnenschein und Glück.
… … … …
… … … …
In un grigio e fosco giorno,
Vidi i campi intorno a me...
Camminavo su di un'onda,
Come un'ombra al ciel seren
E li vidi ancora affranti,
Quegli amanti, uguali a me
Pensierosi del lor pianto
Di quel giorno al declinar.
Li rividi in un contralto,
Tra le nebbie, in mezzo, al sol
“Siamo intenti ai nuovi solchi
Sogna e attendi il primo amor.”
Mi è sembrato, come in canto
Di riudirla, il mio tesor...
“O Friedricke... Mio sposo
Poss'io sempre con Te,
Tornare ai nuovi grappoli,
Alle messi del te.
Consacro ai nostri alberi,
La pioggia che ci unì.
Sarò la scorza pallida,
Quel sole nel bicchier.
L'abete alla corteccia,
Tremò per quell'orror
Ma videro le gemme,
Che parleran di me.”
“Annette, Dolce Compagna,
Tu, come neve al sol,
Ti vidi come l'ambra,
Che mi scaldava il cuor
Tu gemma rarefatta, nei miei ultimi dì;
Ti vidi
Con il pianto che mi conduce a te.”
***
L'elegia, liberamente tradotta riporta la tragica storia di Annette, dolce fanciulla amata dal Poeta. (Mi sono, per il momento, attenuta ai momenti salienti.) I due innamorati si amarono teneramente; Annette era molto più giovane e nel Poeta vedeva lo sposo non dissociato dalla figura paterna. Analogo fu il sentimento di Wolfgang che nella giovane vedeva, la sposa fanciulla. Annette veniva colpita a morte da loschi personaggi, i quali si rodevano dalla gelosia per il fatto che una bella fanciulla, corrispondesse alle attenzioni di un vecchio, malato.
***
Si legge cantando.
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