Scritto da © matris - Gio, 14/10/2010 - 10:31
Rilasciavi un profumo di violette
ma non seppi mai chi te lo donò
nella cucina si spandeva il suono
che le mie orecchie amavano
la tua voce squillava nella sera
"hai preparato la cena"
il mio amore era eterna solitudine
"hai preparato la tavola"
gestivo un fremito di speranza
"hai cotto gli spaghetti"
un bisogno d'amore mi sorreggeva
"non hai preso l'olio!"
il mio amore stava morendo
"sarò a casa tardi , non aspettarmi"
perché stavo così male
"un bacio amore e dormi senza pensarmi"
perché sentivo la morte vicina
"sei un angelo te l'ho sempre detto"
e lei mi stava accompagnando all'oblio
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