Erano belli i tuoi occhi
Alda
dolci come quelli dei cani abbandonati
dolorosi come il lamento degli agnelli
la vigilia della Pasqua
caldi come un nido trattenuto tra le fronde di un castagno
nascondevano sotto le ciglia
urla e risate blasfeme
incubi
solitudini precoci
il cuore umano dei mutanti
arcani
vibravano di luce cristallina
di desideri oscuri
per le strade labili della mente
nel buio che ingoiava la tua carne
impazienti nelle tue sere giocate a carte con la pazzia
in uno slargo di sole
in un sonno d'altri tempi
ammaliavano
stanchi di una travagliata vita
scossi di torpore
nascosti come rospi sotto i sassi
nello sbattere lento delle tue parole appese al vento
lame di luce percossa
naufraghi e viandanti in notti di fine inverno
gemevano alla luna
in eco al suo latrato
feriti
celati tra le ombre
fiochi di lacrime che ti rigavano il viso
nascosti in un vecchio specchio delle brame
languidi come amanti esuli
raccoglievano smarrite dolcezza
agri di amori perduti
i tuoi occhi di fiaba sussurrata
che oggi hanno visto il paradiso.
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