Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 29/03/2019 - 20:50
“Non c’è la neve; levati;
disciogli i tuoi capelli.”
Mi disse Primavera,
in mano un fior cilestre.
Ringrazio, Primavera,
per ogni tuo pensiero,
ma son malata, in vero;
rimango nel mio letto.
Dammi la mano…
Portami
se il sogno ti compiace,
nei prati erbosi
e, taci… Poi mi dirai.
C’è un ruscelletto…
Intorno, tanti fiori
le prime viole…
Le prime viole porterò
al mio cuore
per rinnovare
una dolcezza antica
e cosa dire delle margherite?
Dei ranuncoli d’oro, dei ciclami…
O madre,
quanto sole,
quando eravamo insieme!
Papà ti offriva un ramoscello d’oro
e noi bambini alcuni mazzolini.
Poi, Letterio cercò la prima rosa
io il velo azzurro delle fate.
E fu il tramonto;
persa nei pensieri,
sola rimango sulla verde riva
Signore lascio al Cielo una preghiera:
fa’ che si eterni il tempo delle viole.
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