Scritto da © Giuseppina Iannello - Mer, 14/08/2019 - 11:29
Addio Mortelle,
dolce lido dei sogni
per me.
Ti saluto nell’incanto
perché presto partirò.
“…..auf wiedersehen.....”
Dalla Baviera,
al tremito di un’onda,
la voce di un amico,
mi parlò:
“Non piangere…..”
Cerca un messaggio,
ancora, a fior dell’onda.
Ascolta: il cuore amico
non ti inganna.
La vita è un ciel
di stelle;
l’acqua santa
che riconduce sempre
alla sorgente.
Noi ci incontrammo
al molo;
era settembre.
Vidi negli occhi tuoi
mesti e fuggenti,
come un riflesso,
ed era un vel di pianto.
Mi avvicinai;
ti dissi: posso aiutarti?
Sì, rispondevi;
spero non sia tardi.
Fu allora che gli dissi,
di te dolce fanciulla.
Ti vidi con il babbo
a quella fontanella.
Riprendo il suo discorso;
egli mi disse:
“Non ti spaventi il tempo,
la vita va a ritroso.
Vedrai su questa riva una bambina.
Sta sorridendo, porge la manina
alla mia bionda figlia.
Ti sta ascoltando…
Volge gli occhi belli
alle candide vele.
Ora, ella immerge
il roseo suo piedino
sulla soffice spuma.
Sta sussultando:
riede la fanciulla
che dava al mare
i lunghi suoi capelli
per poterti incontrare
tra cent’anni.
Confida.”
(*)
Questa poesia mi è stata ispirata dal poeta G.Pascoli. Il Poeta riporta la conversazione avuta con l’anima di Romualdo Eccingher, che già aveva incontrato al porto di Messina. A quest’anima, G.Pascoli si confida, raccontandogli di un’amore, nato nei suoi sogni e che teme di non ritrovare, anche perché dovrà lasciare la città di Messina. Romualdo lo rassicura, dicendogli che quel sogno si realizzerà: “Vedrai una bambina dar la manina a zia Maria, la mia bionda figliola. Il suo sembiante ti ricorderà quello della fanciulla che dava al mare i suoi lunghi capelli per poterti incontrare tra cento anni.”
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