Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 21/05/2019 - 19:10
Fragranze di vaniglia
e fresche rose,
garofani sfuggenti
in su la via…
C’è una giovane donna
che andrà sposa,
tra pochi giorni
a mezzo dell’aprile.
Ritornano i ricordi;
c’è la sala nuziale
e la sua casa
ad un passo da quella;
c’è una bimba al cancello:
“Ecco gli sposi!”
Esco da scuola
e, certo, son felice
ma al tempo stesso, timorosa.
Esco da scuola
e il cuore, ansante,
vola…
O madre santa,
che il mio cuor
sostieni.
Sostienilo per sempre;
è spaventato, al solo pensiero,
di lasciarti.
A quest’ora, che fai?
Mi sembra di vederti,
come suoli,
alla finestra, con rivolto il capo
alla consueta strada…
Ma il tratto... non è breve.
Tu mi seguisti con la prima neve.
In primavera, vuoi vedermi sposa.
O madre,
dolce mamma, sei felice?
Così, come son io?
“Certo figliuola…
Sarei più felice
se la pressione mia,
non facesse le bizze.”
Ecco, sorridi a me
che parlo del mio amore e,
forse, stai piangendo all’insaputa.
Madre,
frale sei tu,
siccome un fiorellino.
Sei quella bimba,
tanto delicata
che pure mi sorregge.
Hai molto pianto.
Ma gli occhi…
Gli occhi tuoi son
luminosi,
come le stelle in ciel.
Lunghe ciglia di bimba,
rugiadose,
custodiscono il sogno.
Mamma, sarai gioiosa.
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- Blog di Giuseppina Iannello
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