Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 11/04/2017 - 15:22
riportate da G. Pascoli
Era un dì che svanendo,
traspare
con le meste canzoni nel cuor.
Io ti vidi più bella e pensosa,
in silenzio, parlarmi così:
-Da domani, nessun luogo
saprà mai dove son io;
vuoi mandarmi un bigliettino?
Lo terrò tra i miei pensieri...
Vorrei darti un pensierino
ma il giardino... è spoglio,
ormai.
Coglierò l'ultima rosa
dal roseto denudato.
Ti confiderò una cosa:
io ti penso...
Ben, lo sai.
Di' il tuo nome,
per favore
ma, tu taci...
Sei commosso,
la tua mano porti
al cuore, come a dirmi:
-No... non posso
dolce bimba, ti prometto...
Ti sarò daccanto, sempre
replicavi: -sto partendo!
-Così, ti vidi...
Mesta andare al lido;
ti venni incontro...
-Sei come la brezza!
Sento ogni tua carezza
e il bacio sui capelli.
-Mi davi un bacio
e mi sembrò rugiada
dal cielo del mattino.
Ti porsi un fiore,
ed era quella rosa
sui tuoi capelli,
che, fuggenti e belli,
si imbrigliaron, confusi.
N'ebbi un sorriso.
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