Scritto da © Giuseppina Iannello - Gio, 31/08/2017 - 13:57
di Uberth Stradivari
Lo vedean andare scalzo,
gli occhi volti verso il sole.
Non aveva i suoi calzari,
ma l'impronta del suo pie'.
Camminava a passi lenti
solo un lembo del mantel,
quando l'etera fuggente,
ai suoi piedi si prostrò:
“Sono Magda; sono sola.
Se ho peccato... non lo so
ma ho la spalla insanguinata,
Gesù mio, pensaci tu.”
E Gesù, le asciugò quelle ferite:
“Tu non hai colpa...
Ma non farlo più.”
O mia bella infreddolita,
io ti vidi, in quella sera...
Egli chiese
un po' di pane...
Tu, gli desti anche il tuo cuore.
O Giovanni, Mercatore,
senza regno, senza terra,
cosa fai?
Vaghi lontano?
La tua dolce innamorata
piange ancor per le ferite.
Presto, accorri!
Giovanni accorse,
con il cuore in gola...
Raggiunse Magda;
né baciò le piaghe
l'accolse al cuor e, poi,
le disse:
“Andiamo.”
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