Scritto da © Giuseppina Iannello - Sab, 08/09/2018 - 16:24
Fui pensosa, settembre
non vendendoti a me;
mi rivolsi ad una stella
che mi disse così:
“Son la stella più piccina
che tu vedi nel brodino,
se mi cerchi la mattina,
mi vedrai nel mezzodì.
Tu mi poni una domanda;
io rispondo ai tuoi desiri:
sono prossimi a fiorire
le stelline azzurro-ciel.
Sii gaudente
ascolta il giorno...
Il settembre arriverà.”
Toc, toc...
dischiude l'uscio
la mamma ed è gioiosa;
papà le dà, radioso
il primo ramo azzurro.
Ecco settembre:
settembre si rinnova
con fresche piogge,
il sole,
una fragranza antica.
Gli va incontro la Giugi:
“Benvenutooo.”
Settembre le dà un bacio
e un céspo
di stelline.
“Come son belle...
sembra un vestitino,
sì, proprio quello delle fate.
E quelle bianche, poi...
Spuma del mare.
Me lo regali?”
“È tuo.”
“Ti voglio bene.
Mi porti al ballo?”
“Molto volentieri.”
Benvenuto, settembre,
dalla folta criniera,
hai un diadema di stelle
e una rosa sul cuore.
“Benvenuto, mio amore,
che mi porti a danzar.”
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