Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 24/02/2019 - 17:50
parla G.Pascoli
Ti rividi, come un giorno,
nel roseto, a quel cancel…
Quanti sposi!
Quanti sogni…
Quanti fiori nel cestel.
La vedemmo quella strada;
si snodava
all’infinito.
Nel cobalto,
verso il cielo,
noi vedemmo i nostri
visi.
“Chi sei tu,
che mi vedi e sorridi?
E mi parli soltanto
d’amore?
Ti incontrai nel
tepore del sole…
Ma il tuo volto
non vedo…
Perché?”
Mentre parlavi,
una stellina azzurra
cadde dal cielo,
si impigliò tra i rami;
quindi, si dondolò dicendo
un nome
accolto in volo.
Ti rividi, così…
Più bella ancora.
Tra lo stormir di zefiro
il mio nome,
ti restò sulle labbra
e non capivi
se tu avessi capito;
eri felice.
Così, sognando,
nel tuo cuore un nome,
noi ci scambiammo un bacio.
(*) Il Poeta si rivela in sogno alla fanciulla amata.
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