Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 17/02/2013 - 13:31
Nel ricordo di nonna Giuseppina Certo Carducci
Dolce mamma, nel ricordo della
nonna accanto a Te,
ti rivedo pargoletta, alla
chiesa del Gesù.
Dolce nonna al cimitero,
una lapide non c'è.
Dolce perché eri poverina,
il denaro non bastò.
nonna accanto a Te,
ti rivedo pargoletta, alla
chiesa del Gesù.
Dolce nonna al cimitero,
una lapide non c'è.
Dolce perché eri poverina,
il denaro non bastò.
Dolce nonna,
se ritorno, non ti devi affaticar
vengo solo per un giorno,
ma rimango stretta a Te.
se ritorno, non ti devi affaticar
vengo solo per un giorno,
ma rimango stretta a Te.
Non badare alla bambina
che nell'attimo gridò,
voglio darvi ancora un giglio
e quel bacio che mancò.
che nell'attimo gridò,
voglio darvi ancora un giglio
e quel bacio che mancò.
Se oggi vengo alla tua porta,
voglio dirvi dei miei amor;
non mi dire che sei morta,
altrimenti ne morrò.
voglio dirvi dei miei amor;
non mi dire che sei morta,
altrimenti ne morrò.
Dolce nonna, fra due anni
forse a scuola devo
andar,
ma conducimi al tuo fianco,
ché la mamma mia non può.1
Dolce nonna, se guarisco
dalla febbre di volar,
dei tuoi baci fo una scorta,
delle viole, un mazzolin.
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1La mia mamma, bimbetta, continuava a vedere la propria nonna, presso la Chiesetta, anche dopo morta; con lei si recava per violette. “Fui molto legata a nonna Giuseppina.” Mi sta dicendo la mamma. “La vedevo sempre premurosa e pronta ad asciugare le mie lacrime, perché la mia mamma era molto triste e piangeva sempre, essendo il mio fratellino gravemente ammalato. La tua bisavola,” mi dice ancora mia madre, “era la sorella del nostro poeta, Giosuè Carducci.”
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