Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 30/11/2012 - 00:19
Dei miei cinque anni,
fu la primavera
spuma d'aprile, nel tepor del sol,
ma dai cinque anni, prossima alla scuola,
la formichina intese e mi parlò:
Ahi, ahi, ahi,
Non ti chinar,
non mi distrarre... non accada più.
Se non ti svegli, non saprai del pane...
Tu ci comprendi... ma non
sai capir...
Tu ci confondi costanti inviti
ma non comprendi il nesso dell'amor.
Siamo le formichine rosse e nere
e tutto il giorno intese a lavorar.
Tu cerchi un'amica per la vita;
tu cerchi le nespole in cortil
ma guarda le fave al tegame; son ben pasciute
e ognuna pensa sé. Ahi, ahi ahi... Non me lo dir.
Che sei più triste e non solo per te.
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