Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 18/07/2016 - 10:01
Fra le pagine stinte
un fiore antico
mi parla...
di un'antica primavera:
fanciullezza mia dolce,
età gradita,
sguardo pensoso
ad orizzonti volto.
Tu non parlavi,
non ridevi molto.
Era il sogno, il tuo mondo,
era sorriso.
Fra le pagine stinte
un fiore dice
che passata non sei,
risplendi ancora.
Tu sempre aleggi
tra le vive cose.
Io risento il tuo cuore.
E il tuo mare rivedo,
azzurri siti
e le ville ridenti
e i panni al sole.
Poi rivedo colline
e ancor colline,
verdi...
intristite quando il
sole muore.
E te stessa rivedo,
un po' confusa
per il tempo che volge
ed è già donna
la bambina che ama
lei che sogna
schiusi i cancelli
ad una vita rosa.
Fanciullezza mia dolce...
oggi nell'aria
risento ancora
la tua voce amica
e il tuo silenzio,
più d'ogni altra cosa
con la fragilità
mista a vigore.
Tu sempre aleggi
tra le vive cose
io risento il tuo cuore.
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