Scritto da © matris - Dom, 17/06/2012 - 07:51
Sia pure sentore il tuo dire sibilla,
anartriche visioni spazieranno
al porre le mani al centro del mondo,
ergeranno come poesie un giorno
di sillogi fluttuanti le mute vie.
Corpi celesti al pervadere del tempo,
solcate inalterate le doline dei pensieri,
fluttueranno come lasciti,
d’anfratti di roccia spezzata
smussata al bradipo torpore
che pervade come oppio la mente.
Vedranno luce i germogli dai semi
nelle verdi isole d’un mare d’incanto.
Costellati di blu profondo,
lapislazzuli, lucevano bagliori dorati,
infiorati agli occhi
assorti nel colore dell’immenso.
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