Scritto da © matris - Mar, 05/04/2011 - 06:28
Si chiudono le porte nei gelidi
scantinati delle grandi case
si fanno piccoli gli amori andati
ricercando il debito di una vita
nel tuo cuore che batte astratto,
Poesia, in me insiste e late
tra sciolte sentenze degli albori,
ore liete passate parlando agli dei.
Annegano galleggiate speranze
tra gli inarrivabili infiniti lidi,
languiscono preziose immagini
si consuma fiele lavato in acque pure,
ora ridere è, e piangere non è mai.
Sento dispersa la scatola nera dei pensieri
trafitta e rotta tra nuove lune da esplorare
negli sfaceli, dentro le ossa,
la pelle piange per te che amavo
nella dolce follia del mio cuore.
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