Scritto da © matris - Dom, 03/04/2011 - 10:54
Resti di sole accecano i fasti passati
nel gusto perfetto di una sapida esistenza
libero la mente, affondo di conoscenza,
ingrasso talvolta di poco l’anima
mondando l’indole poetica del cuore
e cuocio i sensi trafitti dai mesti canti
nei crudi nodi sgranati duri a bollire.
Avvolti in frutta candita a vegliare il desio
ricotto nella cuna del tempo,
sfogliato dei petali il nudo fiore giace
cremato ad aspettar l’eterno oblio,
come la terra le spoglie di una vita
tra le appassite ingenue fresche speranze
dolci del profumo d’una eterna giovinezza.
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