Scritto da © matris - Mar, 22/05/2012 - 19:08
Il Mahatma primeggiava parlando di pace.
Le teste sonnacchiose immolate ai sbadigli
nei presbiteri dove freMenti discepoli
frammentano Latinorum impastando
azzimi pani e sottili particole in
albume e Turgidum di Triticum,
si primeggia tra offertori e cantici
lode e gioia a tutti i Santi sacrificati
agli impuri idioti pensieri svaccati
in morbidi bergère capitonnè laccati,
spulciano lasciti raschiando nei cassetti
l’ombra dei cipressi chini nei ritmati filari
ossidi idrati e carbonati di basico ferro
scivolano in artificiosi no-comment
in scacco almeno il resto dei fanti
istruirne pochi per mondarne tanti,
al fuoco della purificatio dondolando
defluiscono i deflussori dimenticati da Dio.
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