Scritto da © matris - Ven, 01/06/2012 - 04:09
Le scalinate inanimate nel mattino
cedono il passaggio al vento impetuoso,
cemento sfogliato, polveroso,
negli anni grati al futuro di essere passati.
Saranno di certo le nubi fugaci
a strisciare d'argento l'azzurro cielo...
Innescate poltiglie energetiche, latitavano galleggianti.
Cronos operava incidendo una tacca su maggio
al dischiudersi del tuo canto, deciso,
passò lento con passi sfibrati da moto antico,
le rune incatenavano nel miraggio.. il tuo apparire.
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